La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di Donald Trump di schierare la Guardia Nazionale a Chicago.
Non solo gli ultimi documenti svelati che lo coinvolgono sul caso Epstein, Donald Trump deve fare i conti con un’altra problematica che lo riguarda da molto vicino. Il tycoon, infatti, è stato “fermato” dai giudici della Corte Suprema per quanto concerne lo schieramento della Guardia Nazionale nella città di Chicago.

Donald Trump “fermato”: niente Guardia Nazionale a Chicago
Niente da fare per Donald Trump che registra un’altra “sconfitta”. Il presidente americano è stato nuovamente “fermato” per quanto concerne le sue politiche sul controllo dell’immigrazione. Infatti, la Corte Suprema ha respinto la richiesta del presidente di schierare i soldati della Guardia Nazionale in Illinois e in particolare a Chicago, nonostante le forti obiezioni delle autorità locali. Secondo quanto si apprende dai principali organi di stampa, la decisione ha visto i sei giudici conservatori della Corte Suprema divisi, con tre a favore e tre contrari al dispiegamento delle truppe. I tre giudici liberali si sono schierati con i contrari.
I motivi della volontà del tycoon
Il numero uno degli Stati Uniti aveva intenzione di schierare la Guardia Nazionale a Chicago in base alla valutazione della sua amministrazione secondo cui la città e l’area intorno stavano precipitando nel caos e nell’illegalità. In questo senso, di parere opposto, sono state le autorità locali, come il governatore democratico dell’Illinois J. B. Pritzker, che hanno, invece, accusato il leader americano di avere un secondo fine: punire i suoi oppositori politici.
In questa ottica, nei documenti presentati in Tribunale, lo Stato dell’Illinois e Chicago hanno sostenuto che l’invocazione della legge federale da parte di Trump non fosse giustificata e che le sue azioni violassero anche il Decimo Emendamento della Costituzione, che pone limiti al potere federale. Da qui la decisione di “fermare” la richiesta del tycoon.